Porto Venere: nuovo regolamento pesca sportiva

Apprendiamo oggi da fonti giornalistiche (trafiletto su “La Nazione”) che il Comune di Porto Venere ha presentato un nuovo piano per la gestione delle aree demaniali costiere, regolamentando l’attività di manutenzione delle imbarcazioni a terra e, ahinoi, inasprendo i divieti di pesca da terra su tutto il comprensorio.

Siamo così andati a verificare la notizia sull’albo pretorio del Comune, dove riscontriamo la già avvenuta pubblicazione che conferma, di fatto, le informazioni trovate nell’articolo. La notizia principale è la completa interdizione della pesca sportiva con canna da terra in tutta la zona che va dalla Spiaggia Arenella alla punta di S.Pietro, ovvero una delle nostre preferite area di caccia ai cefalopodi invernale 🙁

La restrizione è presumibilmente dovuta all’eccessiva presenza, praticamente continuativa, di pescatori di orate a fondo lungo la passeggiata, spesso effettivamente intralciata oltre misura da tripodi e canne in sovrannumero e anche in orari differenti da quelli, serali ed infrasettimanali, attualmente consentiti. Tale malsana abitudine viene infatti indirettamente citata nella delibera del Comune, dove viene vietata, anche nelle aree consentite, l’occupazione di zone e arredi pubblici.

La zona di pesca libera, e comunque sempre in orari serali e notturni, si riduce alle sole zone comprese tra Spiaggia Arenella e stabilimento Sporting Beach, che come molti sapranno sono, per la maggior parte, inaccessibili….

Stessa sorte per Punta Secco sull’isola Palmaria, che sarebbe praticamente esclusa dalla disponibilità dei pescasportivi, con disponibilità solo del Pozzale (e comunque non in stagione balneare per evidenti motivi) e della zona tra Terrizzo e il lato “interno” della sopracitata punta.

Viene inoltre vietato, ed è forse l’unico lato per noi positivo, l’utilizzo della mosca carnaria (volgarmente “bigattino”).

Non viene del tutto esclusa la possibilità di concedere, per il periodo invernale, particolari deroghe riservate ai residenti.

Per la pesca dalla barca non vi sono particolari modifiche a quanto già inserito nel regolamento di gestione del Parco. Il decreto è comunque scaricabile qui sotto, per una lettura completa.

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Ci limitiamo ad una veloce analisi del provvedimento, tentando di risultare il più obiettivi possibili.

Purtroppo anche in questo caso ci troviamo di fronte all’ennesima “chiusura” degli spazi disponibili per la pesca sportiva nel nostro territorio, che soffre di infinite limitazioni purtroppo inversamente proporzionali alla presenza di pesce…

Bisogna amaramente constatare che il provvedimento, sicuramente esagerato nella limitazione spaziale, non è campato in aria e nasce da un effettivo malcostume riscontrato, e ancora oggi facilmente riscontrabile quasi tutte le sere, con decine di pescatori a fondo posizionati lungo (ed entro) la passeggiata già ben prima delle 18 e spesso per tutta la giornata, indipendentemente da orari e presenza di passanti. Alla presenza, già di per sè piuttosto ingombrante, spesso anche nel numero di canne calate da ciascun pescatore con la classica “raggiera”, si unisce anche la pericolosità nell’azione di pesca, che parte da un lancio “dietro schiena” spesso pericolosamente a tiro di passante, e con gittate che spesso mettono a rischio il traffico nautico (noi stessi qualche anno fa siamo stati colpiti da un piombo, fortunatamente sulla murata, improvvidamente lanciato da riva che poteva avere ben diverse conseguenze…).

L’invasione di pescatori, volgarmente detti “oratari”, spesso provenienti da fuori provincia, non può però secondo noi giustificare nè eventuali aperture discriminatorie per i “residenti” (residenti “dove”? nel comune? nella Provincia? nel Paese?)  nè tantomeno la sproporzione tra ampiezza del provvedimento ed entità dei controlli.

Già, i controlli, il vero tallone d’achille di questo Paese.

E’ inutile legiferare e restringere ulteriormente, sulla carta, le libertà…dei soli che si “automoderano” e rispettano, per senso civico, le norme imposte. Il regolamento precedente, che già vietava la pesca “giornaliera” con canna in tutta l’area, poteva essere più che sufficiente. Bastava farlo rispettare. Senza impedire a chi, come noi, passava semplicemente magari 2 ore del proprio tempo, rubate al quotidiano, rispettando il regolamento e con armi decisamente meno invasive (una sola canna e totanare da 10 grammi…) di praticare quel minimo di attività in uno dei pochi “spot” raggiungibili da terra.

Una pattuglia della CP, con una semplice passeggiata pomeridiana/serale, avrebbe potuto nel giro di qualche settimana e qualche verbale nei casi più…recidivi, inculcare l’idea che i cartelli ben disposti e visibili lungo la passeggiata non fossero posizionati lì per reggere i sacchetti dei bigattini..

Pazienza. Saremo quindi costretti a portare le nostre totanare altrove (e annessi soldi del parcheggio)..sempre che rimanga almeno uno scoglio, da qualche parte, dove poter praticare la nostra passione.

Di certo, non un bel viatico anche in vista della possibile introduzione di una licenza a pagamento. Pagare per pescare, e finanziare i professionisti, è già una mezza follia, ma pagare per NON POTER pescare arriva oltre i limiti dell’umana comprensione…. e pazienza.

 

In copertina: foto dei tempi che furono?

Inge
Ingegnere nautico (da cui il nick) con la passione della pesca, nasce a La Spezia nell'ormai lontano 1985. Inizia a pescare ancor prima di camminare, seguendo le orme degli illustri familiari, abilissimi pescatori di orate con lenza a mano e metodo tradizionale. Dopo anni di gloriosi insuccessi, passa inspiegabilmente alla pesca con gli artificiali, ed in particolare alla traina costiera e allo spinning sulle mangianze, di cui si innamora. Ne deriva uno smodato sentimento di amore-odio per i gabbiani, e una vista assai acuta, nonostante gli occhiali, per individuare i più piccoli cenni di mangianza da La Spezia a Capo Corso. Da qualche anno si è avvicinato, nel periodo invernale, alla pesca dei cefalopodi da Riva, con stranamente buoni risultati. Pescatore molto tecnico, detiene nel team anche il primato di pesca alle acciughe e alle aguglie con le mani, di cui è molto orgoglioso... Si può considerare il "tattico" del team, vista la sua passione per la tecnologia (dorme con il GPS) e meteorologia.

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