Força Brasil!

 No, niente Mondiali, finiti da un pezzo.

Solo il primo incontro stagionale con le nostre brasiliane preferite; niente tacchi a spillo, niente costumi succinti, almeno per questa volta e comunque di certo non pubblicheremmo su questo sito 🙂

Qui si parla di pesci, e ovviamente delle coloratissime lampughe…che sono finalmente arrivate, e in buon numero, nelle nostre zone.

lampuga brasiliana

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Le dimensioni sono già buone, ma l’accrescimento di questi pesci è talmente veloce che è consigliato non esagerare in mattanze adesso, per permettere alle nostre amiche di mettere su ancora qualche etto prima della loro dipartita per mari piu caldi, che di norma avviene a fine ottobre-metà novembre a seconda della stagione. Ovviamente questo non significa non poterne invitare qualcuna a cena, specie quelle piu grandicelle, visto che ci sono altre specie, ben piu nobili, che necessitano di rilascio integrale. 😉

Tecniche consigliate per insidiarle, in autunno:

–          Spinning; sono pesci DIVERTENTISSIMI, quando in frenesia. Attaccano con ferocia jig, testine piumate, stick, minnow e popper e si difendono anche con salti spettacolari, che valgono l’uscita in barca. Sono però in grado di giornate con inseguimenti a ripetizione ma senza attacchi, tali da far salire la bile anche ai più avvezzi angler. Tecnica quindi da utilizzare con cautela e calmanti sottomano…

–          Traina; idem come sopra, sono in grado di alternare giornate costellate di catture a cappotti colossali, pure in presenza accertata di pesci in branco. Velocità di traina consigliata 4/6 nodi, meglio in giornate di mare calmo, con kona o piume di dimensioni non esagerate tenute molto lontani dalla poppa, o piccoli popper trainati anche più vicini.

–          Light Drifting; è sicuramente la tecnica che da maggiori garanzie di successo, ma presenta due svantaggi. Il rischio di invasioni di pesci “minori” a devastare scia di pastura ed esche e….la radioattività odorifera imposta dalle sarde a tutto quello che si trova nel raggio di 10 metri, biancheria intima inclusa. Da praticare con cautela, anche per il rischio di mattanze fuorilegge, ma soprattutto non in giornate in cui si prevedono inviti galanti a cena per la serata…

 

La foto in alto si riferisce appunto a questa tecnica…e mi pare di sentire ancora l’odore solo guardandola. (ringraziamo Scaforimessa Minosa, che ci ha fornito il mezzo nautico, per la comprensione sullo stato del gommone al rientro…)

 

Inge
Ingegnere nautico (da cui il nick) con la passione della pesca, nasce a La Spezia nell'ormai lontano 1985. Inizia a pescare ancor prima di camminare, seguendo le orme degli illustri familiari, abilissimi pescatori di orate con lenza a mano e metodo tradizionale. Dopo anni di gloriosi insuccessi, passa inspiegabilmente alla pesca con gli artificiali, ed in particolare alla traina costiera e allo spinning sulle mangianze, di cui si innamora. Ne deriva uno smodato sentimento di amore-odio per i gabbiani, e una vista assai acuta, nonostante gli occhiali, per individuare i più piccoli cenni di mangianza da La Spezia a Capo Corso. Da qualche anno si è avvicinato, nel periodo invernale, alla pesca dei cefalopodi da Riva, con stranamente buoni risultati. Pescatore molto tecnico, detiene nel team anche il primato di pesca alle acciughe e alle aguglie con le mani, di cui è molto orgoglioso... Si può considerare il "tattico" del team, vista la sua passione per la tecnologia (dorme con il GPS) e meteorologia.

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