Il Libro delle Bugie

Primo Articolo di Roberto Brizzolari, che ha deciso di abbandonare il ruolo “passivo” di utente, “lettore” del nostro sito, per prendere in mano la penna (o meglio la tastiera) e di scriverci qualcuna delle sue avventure.

Fatelo anche voi, inviandoci i vostri racconti, foto, catture, disastri, disavventure,  QUI…

 

Di sè Roberto dice:

Un cenno sul sottoscritto, noto anche col nome del gozzo con cui va per mare: Siluro.

Roberto e l’armonia dei contrasti.

Metà massese con un “tocco” labronico e metà spezzino, non poteva che nascere…a Siena!

Amante della classicità del gozzo e teorico della traina con gli artificiali, non può che vivere…ad Arezzo!

Con la coda dell’occhio coglie il battito di un’ala di gabbiano anche se sta guidando in autostrada per l’Appennino, mentre ultimamente è rimasto folgorato dall’eging dalla spiaggia e stregato dalle seppie!

Legge il mare con una specie di “braille” che – dice – è scaturito direttamente dall’anima.

In avvicinamento al mezzo secolo di età, è orgoglioso di aver trasmesso la passione per il mare e la pesca al figlio. Questi, ultra-ventenne in carriera, riesce ancora a ritagliare con piacere una mezza giornata a mare con – come dice lui – l’anziano genitore!

 

In questo primo articolo Roberto ci parla del Diario di Bordo, quello che molti chiamano Log Book, o Registro delle Catture…ma che spesso finisce per diventare una raccolta di “desiderata” più che di fatti reali…insomma…più bugie che pesci?

Buona lettura!


 

 

Report, analisi dei risultati e pianificazione delle strategie fanno parte del lavoro quotidiano di molti professionisti. A volte, però, è una vera palla….! Ma quando viene in mente di applicare il sistema nella propria passione – la traina con gli artificiali, nel caso di specie – tutto diventa più stimolante e divertente.

Nacque così l’idea – correva l’anno 1999 – del cosiddetto “Diario di Bordo – Registro delle Catture” . Gli schemi delle traine, le note sulle esche, le catture, i punti cospicui, i riscontri su meteo/limpidezza dell’acqua andarono a popolarne le pagine; previsto anche uno spazio “jolly” dedicato ai commenti del giorno. Un vero Sancta Santorum.

Sempre interessante, anche dopo 16 anni, è un piacere rileggere le proprie avventure, specie quelle divertenti!

Col passare del tempo, il Testo è diventato per me e per tutti i colleghi “alieutici” della zona un autentico “Zibaldone”. Un almanacco ricco di spunti interessanti alla luce delle tante situazioni che nei vari anni lì si trovano descritte; tipo – per esempio – che le lampughe attaccano volentieri le piume bianche con una nota di rosso al primo mattino e poi preferiscono il giallo; ottima sempre la presenza di “brillanti”. Questa, almeno, è la mia esperienza maturata nel mare della Tuscia Viterbese.

Non ha la pretesa di essere il Verbo; ci mancherebbe! Anzi, un giorno ho trovato che sulla copertina qualche demotivato miscredente (!) ci aveva scarabocchiato: Libro delle Bugie !!!

Accurate indagine portarono ad individuare il colpevole sacrilego: Enzo, il pescatore (lui lo era di professione, coi tramagli) che avevo ribattezzato EnzoPedro (vedi vecchia pubblicità Estathè/mucho calor…mira el dito…!) scherzando sulla sua presunta, occasionale indolenza…

Stimatissimo amico e simpaticissimo compagno di tante avventure, devo moltissimo a lui. È anche merito suo se ho imparato a “leggere” il mare e viverlo in sicurezza. Per anni sono stato ospite sul suo motopesca “Tiziana” ogni volta che riuscivo a strappare un po’ di tempo al lavoro. E’ lui che mi ha trasmesso la passione per il gozzo, che tuttora mi anima.

Ma la storia non finisce qui.

Una mattina, a traina con la mia famiglia sul nostro gozzetto, chiamò EnzoPedro. Era in avaria, la girante della pompa dell’acqua faceva i capricci e noi eravamo i più vicini per trainarlo fino al pontile. Aveva appena finito di salpare le reti in qualche modo, era tardi e doveva consegnare il pescato. Con la solita goliardia posi una condizione: EnzoPedro sarebbe finito nel Diario di Bordo, sezione “catture”! Il buon uomo, per nulla agitato (aveva iniziato la mattinata ferrando uno scoglio coi tramagli…) espresse timidamente un minimo di disappunto, forse per essere messo alla stregua di un sugarello… Disposta una cima robusta, il “Siluro” rimorchiò senza indugi il “Tiziana” – quattro volte la sua stazza – tra le risate di tutti. Tutto è bene quel che finisce bene: il pesce fu scaricato, la girante prontamente sostituita ed EnzoPedro…finì nel Registro delle Catture, ormai ribattezzato – coram populo – il “Libro delle Bugie”…!

Inge
Ingegnere nautico (da cui il nick) con la passione della pesca, nasce a La Spezia nell'ormai lontano 1985. Inizia a pescare ancor prima di camminare, seguendo le orme degli illustri familiari, abilissimi pescatori di orate con lenza a mano e metodo tradizionale. Dopo anni di gloriosi insuccessi, passa inspiegabilmente alla pesca con gli artificiali, ed in particolare alla traina costiera e allo spinning sulle mangianze, di cui si innamora. Ne deriva uno smodato sentimento di amore-odio per i gabbiani, e una vista assai acuta, nonostante gli occhiali, per individuare i più piccoli cenni di mangianza da La Spezia a Capo Corso. Da qualche anno si è avvicinato, nel periodo invernale, alla pesca dei cefalopodi da Riva, con stranamente buoni risultati. Pescatore molto tecnico, detiene nel team anche il primato di pesca alle acciughe e alle aguglie con le mani, di cui è molto orgoglioso... Si può considerare il "tattico" del team, vista la sua passione per la tecnologia (dorme con il GPS) e meteorologia.

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