Se c’è qualcosa di supremo a governare il mondo, questo qualcosa è padrone dei numeri.
E non c’è nulla che mi affascini più di questo immane segreto: come ciò sia possibile.
Eppure lo è. In natura le forme più belle e complesse sono essenza di numeri. Tanto che non mi meraviglierei se anche la figura femminile, sinuosa e complessa, ne ritrovasse riscontro più di quella maschile.
Perché il mare.
Se teniamo conto dei meravigliosi ragionamenti del pisano Fibonacci non possiamo non credere che Verne non ne fosse a conoscenza.
Fibonacci (tra le altre cose) spiega la natura come una stupefacente sommatoria di numeri, che, andandosi ad intersecare tra loro sempre in maniera perfettamente logica, riescono a spiegare forme tra le più belle in natura, compresa la struttura della conchiglia Nautilus, quella che più si avvicina alla sezione aurea, la perfezione.
Il Nautilus ha nella sua forma (numerica) un sistema di condotte per l’acqua del tipo ‘troppo pieno’, che l’animale sa (inspiegabilmente?) regolare in modo da calibrare la profondità di discesa nel mare, senza venire compresso, e distruggersi. Come il sommergibile del capitano Nemo.
Chiamato quindi Nautilus non a caso.
Ed ecco spiegato già qualcosa che da bimba non sapevo, immaginando che il sommergibile fosse stato chiamato così in virtù del suo saper essere ναῦς, ‘nave’.
Una spirale che rasenta la perfezione, una successione di numeri in essa, che ha un senso matematico che sublima il ragionamento sul come ciò sia possibile. Il mollusco (non gasteropode!) più perfetto nella sua forma a conchiglia, che è anche la conchiglia più straordinaria nella sua capacità di saper governare pressioni e profondità marine.
Non a caso, viene da credere.
La geometria dei frattali…….. enucleata così di recente eppure eterna in natura tanto da riscontrarsi in un incredibile numero di forme che si replicano sempre uguali l’una all’interno dell’altra. Fibonacci che ne comprende la logica numerica, Mandelbrot la geometria. Gli antichi che l’applicavano (il phi, che non è il pi) e che quindi la conoscevano meglio di noi.
E una volta scoperta la sequenza numerica che sta alla base di così tante forme viventi, vien voglia di scoprire se esiste e si ripete anche negli anemoni di mare (credo di sì), e direi certamente nei coralli che sono apparentemente frattali nella loro sequenza riproduttiva e costruttiva.
Lo è il DNA, che è una spirale e non a caso contiene nella sua sequenza microscopica tutta l’essenza della vita.
Non uso terminologie esatte, e certamente in questo mio entusiasmo formulo imprecisioni, ma quello che so è che capire la matematica aiuta a capire la vita.
E’ per me molto difficile comprendere tutto questo, e infatti ragionando inconsapevolmente ‘a frattali’ ripeto le sequenze nella mia testa cercando di rapportare ogni logica ad ogni disciplina, ed occupandomi io anche di quella informatica in alcune delle sue forme, ovvio che subito, riflettendo su frattali e sequenza di Fibonacci, intuisco che possono essere applicati agli algoritmi usati in tecnologia, e che, a saperli io usare, saprebbero risolvermi molto. Ma sono attualmente lontana dalla comprensione. Dovrei concentrarmi su questo tipo di studi e non so dove trovare il tempo… difficile averne in età matura quando la mente è sicuramente in parte andata.
Per cui, per ora, mi accontento di meravigliarmi e confrontare, ragionando con ciò che vedo in natura (marina) mentre esco a immergermi o pescare. Anche se già mi vien voglia di calibrare le lenze sul phi, il rapporto tra le parti, e controllare se la pesca migliore avviene, per dirne una, quando l’armonia tra lenza madre e terminale cui è legato l’amo, è rispettata. Chissà. E le canne? Quelle con resa migliore rispettano un rapporto armonico? O dipende solo da fibra ed elasticità richiesta dal tipo di pesca?
In realtà studi ancora più moderni affermano che non tutto ciò che rasenta la perfezione del phi e risulta più piacevole all’occhio umano rientri forzatamente in questo rapporto.
Peccato…. avessi svolto altri studi ora io capirei molte più cose di quelle che comprendo. Ma allora non ero in grado di comprendere neppure questo.
Ma a parte la veridicità o meno del molto che torna con logiche di sequenze numeriche, quel che resta è che diverse forme in natura, tra le più complesse e perfette, rispondono a numeri e geometrie e mi rode enormemente non avere una mente abbastanza logica da saperle decifrare (sempre che qualcuno vi sia mai riuscito). Capire cioè come i numeri possano stare alla base della materia.
Ed è forse per queste nostre menti limitate che spesso ci si rifugia nel divino come in tutto ciò che non si sa spiegare. Meno si comprende in natura e più ci si avvicina al sentimento religioso.
Forse per questo i matematici sono gli atei per eccellenza.
Forse per questo la semplicità aiuta ad andare avanti nella vita.
Come il Nautilus…. che non si chiede un perché ma ha nella sua spirale/DNA il codice comando che lo spinge a salire e scendere. E nella sua forma/spirale logaritmica, la magia che rende ciò possibile.
Incurante della sezione aurea che lo distingue.
” La matematica è lo specchio della realtà e della vita” (H. Steinhaus)
[dedicato a Luca e Paolo Cordani, i miei illumina(n)ti nipotini in materia]
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Inge
6 Novembre 2013 at 14:25
Meraviglia Ale! Mi sono posto piu volte le domande che presenti nel pezzo, ma pensavo fosse una “pazzia” da ingegnere, che mastica numeri anche quando non dovrebbe, spesso asetticamente, per abitudine più che per reale approfondimento. Si sa, noi Ing. siamo pragmatici…e un pò tonti, forse. Eppure la matematica sta dietro ad ogni cosa…basta pensare alla precisione maniacale con cui gli esperti di drifting calano le lenze a profondità PRECISE, 37 piuttosto che 48 metri, e prendono, mentre tu che stai un pò sopra o un pò sotto li guardi e basta. Forse non ci ragionano così a fondo, ma la matematica ce l’hanno nell’istinto…nel calcolare dove e quanto affondare le lenze in traina senza sapere di seni e coseni…Casi in cui l’inconscio è già qualche passo avanti… 😉 O vogliamo parlare di un famoso costruttore di canne che ha applicato la spirale alla disposizione dell’anellatura? Lui però è di un altro pianeta, consapevolmente matematico in tutto quello che fa…a noi tocca imparare (provarci) e rincorrere, cercando magari di spiegare quello che altri fanno di natura. Umani contro Geni, consapevoli e non 😉
Il polpo
6 Novembre 2013 at 17:36
Tali ragionamenti sfiorano anche le abuliche menti degli umanisti che, arrivando a stento a contare fino a tre , di fronte a cotanta complessità si inchinano tremanti.
E quindi, come il nautilus, inconsapevoli ed ignoranti, continuano a fare i calamenti ad minchiam e se vedono il nautilus medesimo lo fanno alla piastra..
Io comunque mi ero fissato con la disposizione dei semi nel fiore di girasole……la mente umana è strana…..cosa me ne faccio di un girasole in barca anche se ce lo porta Fibonacci….
Vado a bere qualcosa…..
Ale
6 Novembre 2013 at 18:13
Ahahhahhahhah, di un girasole (che è assolutamente fibonaccesco) non se ne fa proprio nulla esimio comandante, se non per rallegrare la sua augusta imbarcazione, però il phi potrà d’ora in poi mandarle allegramente in fumo il cervello mentre cala le lenze 😀
Caro Inge…..felice di non essere l’unica con idee malsane in testa, ringraziamo pure lei, e queste cose di cui ci aggiorna risultano interessanti assai..dovremo parlarne davanto a un bel piatto. Di calamari e pesce vario. Senza negarci una buona birra, ovviamente.
Alla prossima compari 😉
Ale
6 Novembre 2013 at 18:14
(il calamento ad minchiam comunque è da oscar 😀 )
Paola
6 Novembre 2013 at 19:44
mi piacemipiace e mi piace 😉
Ale
7 Novembre 2013 at 08:20
Grazie! E se vi è piaciuto dovete farne una colpa al Peve, è stato lui il primo a credere in queste mie bischerate
Laura
7 Novembre 2013 at 09:27
Oddio Ale…adesso ti ci metti anche tu…sei un pezzo del mio cuore e mi bastava essere sposata con un ingegnere e sorella di un matematico. Grido al tradimento e procedo alla conta dei fedeli 😀
elpeve
7 Novembre 2013 at 21:31
Mi assumo volentieri tutte le colpe. E poi, da che mondo è mondo, l’autunno è la stagione dei frattali. li adoro, sottolio.