Compagni di scuola

Quanti compagni di scuola avete avuto nella vostra vita?

Dipenderà dal vostro grado di scolarizzazione, dalla vostra diligenza , dall’aver abitato o meno nello stesso luogo, da molti fattori.

Ecco, io siccome sono stato malandrino e ho cambiato posti ed idee svariate volte, solo alle superiori supero le 150 unità……

Capirete che tenere i contatti con tutti risulta un po’ complicato e, a parte averne sposato uno (fortunatamente femmina), e annoverare i miei migliori amici tra queste file, con alcuni ho perso contatto per una venticinquina di anni buoni.

Poi grazie a due cene di quelle che facebook e whatsapp hanno reso un po’ più facili da organizzare, si riallacciano rapporti con quelli con i quali c’erano affinità elettive tra le quali, nemmeno a dirlo, la pesca……

Ed è così che da quasi un anno il buon Lux è entrato in pianta stabile a far parte del mio equipaggio ed Emilio si è entusiasticamente aggiunto portando con se una passione autentica, i quasi due metri di statura e l’inseparabile macchina fotografica.

Dopo una notturna ai serra finita malino, fatta la settimana precedente, ci apprestiamo ad una trainata con canna da spinning in mano sperando che, grazie alle condimeteo spettacolari, si siano finalmente palesati i primi tombarelli.

L’equipaggio è ridotto, il GG non può partecipare perché all’ultimo minuto la sua signora gli ha trovato un ambitissimo posto in pullman per andare a Torino all’ostensione della Sacra Sindone, l’Inge invece è ingabbiato in un simpaticissimo matrimonio a Portovenere, il tutto con 35,5° e zero centimetri d’onda…..

Sono fiducioso che il loro sacrificio ci porterà culo quindi, con rinnovata speranza, planiamo come dei matti verso le poste abituali per questa stagione.

Che ovviamente non raggiungiamo subito , appena usciti dal canale di Portovenere (accuratamente bombardato da Emilio con una salva di scatti) una banda smargiassa di gabbiani sotto costa ci fa intuire che le acciughe passeranno una pessima giornata.

Attaccati alla costa un banco di pesci di media taglia sta cercando di ridurre in marmellata una palla di acciughe, ci affanniamo a lanciargli qualsiasi artificiale presente in barca con pessimi risultati.

Grugnisco un po’ e ritrovo la ragione, l’acqua è troppo limpida per fregare quello che è palesemente un banco di occhiate di taglia che si fan beffa delle nostre misere imitazioni.

Parto a velocità di traina verso il largo con lo sguardo che fruga famelico l’orizzonte in cerca di gabbiani, il sole si alza un po’ e la brezza del mattino cala, una giornata di mare stupendo sia apre davanti ai nostri occhi. E all’obbiettivo di Emilio.

La sera prima ho fatto un paio di ragionamenti su taglia, colori e visibilità del pesce foraggio di inizio stagione, e mi son costruito delle filose micro con artificialini siliconici quasi trasparenti con legato in coda un piccolo minnow stile acciuga , fiducioso calo due canne con questo ammasso di ami e gomma e due affondatori con esche più tradizionali.

Le canne sono leggerissime e mi aspetto bei combattimenti nonostante la taglia ridotta dei pesci.

Passiamo sulla batimetrica dove abitualmente stazionano gli sgombri e infatti parte a fuoco la prima canna con tre sgombretti piccoli che vengono fotografati e rilasciati velocemente, lasciandoci nella retina e fortunatamente anche nella macchina fotografica, lo splendore della loro livrea.

Ci allontaniamo un po’ sfuggendo a queste creaturine voraci per evitare di far danni, l’obbiettivo è il tombarello, che puntualmente appare nella batimetrica di competenza.

Avvisto con la coda dell’occhio un paio di gabbiani in caccia , arrivano anche altre barche e dopo un paio di lanci a vuoto i pesci si affondano , sulla ripartenza della barca per raggiungere altri 5 gabbiani infoiati, parte la prima con uno sfrigolio della frizione da brivido, uno dei suoni più ambiti.

Emilio non è aduso alla traina e strabuzza gli occhi, Lux non si fa impressionare, ha alle spalle un ottobre/novembre intenso e sfodera il guadino mentre salpo a fatica un missile azzurro.

Foto di Emilio e si riparte, dieci metri e parte la seconda, ci scambiamo i ruoli e con sapienza Lux insacca il tombarello nel guadino con calma glaciale.

Il lungagnone gradisce e fotografa, è ora di sentire gli altri e prenderli velatamente per il culo.

L’inge sta trascinando, vestito di tutto punto, un passeggino fino al castello di Portovenere, ha avuto pietà di una giovine madre e sbuffando mi insulta velatamente, riesce a vedere le mangianze da là sopra e non smadonna perché è un ragazzo con un’educazione d’altri tempi.

Messaggio al GG una foto di Luca con i due pesci in mano, mi risponde con un’immagine della Mole e con un silenzio eloquente.

E vai si riparte, ci sono una decina di barche ma pare che funzioni solo la filosa e gongolo, stop and go e cambi di direzione danno soddisfazione , alcuni attacchi a vuoto e un paio di pesci presi al lazo mi confermano che sono sospettosi e mangiano male, ma li mietiamo con discreta continuità, un pesce allamato di traverso mi fa sputare sangue ma arriva comunque a bordo.

Finalmente riesco a mettere una canna con missile annesso in mano al nuovo venuto che capisce finalmente di cosa stiamo parlando, sfodera abilità innata nonostante lo sgombride dia filo da torcere, e anche questo è a pagliolo.

Ci ha preso gusto e la seconda occasione va ancora meglio, gli sfilo dal collo la macchinetta e lo inchiodo con la canna in mano.

Passa così la mattinata fra catture, slamate, lazzi, frizzi e messaggi ai due reclusi, diventa difficile anche azzannare le vettovaglie, siamo ormai a posto con le catture, che per questa volta finiranno nel capiente pentolone che ho regalato al GG per Natale, il tombarello sott’olio è squisito.

Ultima telefonata al Devoto e alla Vittima e rientriamo sghignazzanti, svuotati ed allo stesso tempo pieni di un’esperienza vissuta allegramente.

Quello che resta a me è la gioia di ritrovare qualcuno che era uscito dal mio orizzonte e ci è rientrato intonso dopo tanti anni, grazie della compagnia e delle belle foto Emilio, alla prossima!

Lux ormai fa parte della banda dei malati per cui…..non lo saluto nemmeno, sa che sabato si riparte.

Ps special thanks alla Capa che, oltre ad aver organizzato la riunione di ben 32 compagni di scuola e tenuto viva una spassosissima chat, ha pure contribuito alla diffusione delle nostre amenità in rete, chapeau!

PsPs

Il GG ha vinto un pellegrinaggio all’anno in un santuario a nostra scelta …….mi ha detto che non vede l’ora…..

 

Il Polpo
Comandante di questa manica di sciamannati, classe 1966, pesca dalla veneranda età di 4 anni. Pesca pazza e disperatissima, citando studi di leopardiana memoria. Ha sperimentato tutte le tecniche di pesca meno la mosca e le bombe (non che siano assimilabili ma tant’è…), provando tanto e riuscendo in poco, grazie al perverso gusto di rimanere sempre affascinato dalla tecnica sconosciuta ai più, tralasciando quella più catturante. Ama in particolare la pesca con gli artificiali, che presuppone impegno, costanza e conoscenza... Ama ancor più inseguire i gabbiani, spesso inutilmente, perdendo completamente il controllo davanti ad una mangianza. In sintesi estrema, ama il mare con tutto sè stesso. Unica pecca: come perfetta nemesi dell'Inge, odia i cefalopodi , se non in cucina, e per questo loro lo cercano in continuazione...da cui il nome di battaglia.

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