Trofeo Golfo dei Poeti: fra squali, maltempo e botte di culo

Dall’Alba al Tramonto: primo trofeo Golfo dei Poeti, fra squali, maltempo e botte di culo.

 

Premessa: odio le gare.

Non ci posso far niente, sarà un retaggio delle  esperienze da fanciullo frescone che, sui fiumi della Lunigiana, perse l’illusione della sana competizione vedendo adulti troppo furbi, sarà che la pesca la intendo più come sperimentazione, sfida con se stessi e condivisione con gli amici, boh non so, non mi ispirano.

Però questa volta non potevo mica esimermi, Lo Chef e l’ottimo Riccardo erano fra gli organizzatori e con un accurato lavoro ai fianchi mi avevano, mesi fa, quasi convinto a partecipare. Puoi ci ha pensato lui…Diego L’iscariota, fuggito ormai da un anno in lidi più felici pur di far due pesci, e  cazzo se li ha fatti…ci ha sverniciato brutalmente, e ormai adepto della società degli amici del Team val D’elsa, mi ha completamente massacrato…alla fine ho ceduto e reclutato l’equipaggio per la partecipazione.

Ovviamente non potevo fare a meno di GG, Lux e Luca e , ad una settimana dall’evento, abbiamo cominciato a pensare accuratamente alla partecipazione, tipo: GG fa la frittata e porta le birre, Lux il Cous Cous, Luca fa l’iscrizione io mi ritiro in raccoglimento e penso ad una tattica infallibile.

Decidiamo di affidare al GG la partecipazione al briefing del venerdì, diamo uno sguardo alle previsioni del tempo, orribili, e prepariamo le canne. Trafelato riesco ad arrivare anch’io a briefing e mi rendo conto che le cose sono serie davvero…Organizzazione impeccabile nella cornice splendida di Porto Lotti, equipaggi cazzutissimi e lo Chef Mario e Daniele degni anfitrioni di cotanta opulenza.

E qui, mentre scambio due parole sul mitico Zaniboni con il buon Francesco, scopro una cosa orribile…. L’iscariota si è defilato e non parteciperà alla gara. Parte una selva di messaggi poco carini ai quali bada bene di non rispondere.

Briefing chiaro e frizzante, ci si vede domattina al distributore di Portovenere.

Bene, notte tribolata come al solito e alle 6 l’equipaggio di scappati di casa si presenta a porto Mirabello, faticosamente traslochiamo a bordo l’attrezzatura e ci dirigiamo mollemente al raduno.

La cornice di Portovenere all’alba, 21 imbarcazioni in assetto da guerra, il silenzio quasi innaturale che ci circonda, la tensione palpabile, eh, niente male.

 

La nostra mania di sperimentare e il non essere legati ad alcun marchio fa sì che la nostra attrezzatura stoni un po’ fra le altre esposte nei portacanne, non abbiamo due canne uguali, io ho i calzoni corti nonostante il tempo, il GG giubottino rosso ferrari, Lux è vestito da caccia, Luca è in tuta, facciamo la nostra porca figura.

Arriva Lo Chef con la barca Giuria, la sua, ancora sporca di nero di seppia, fa l’appello e ci da il via.

Ecco, questo è figo veramente, con i nuvoloni minacciosi all’orizzonte, il mare nervoso e formato con 80 cm d’onda,  partiamo tutti insieme a razzo ululando come dei forsennati. Il Predator, stimolato da barche americane d’alto lignaggio, fa valere le sue doti di trattore veloce e tiene il passo, ci dirigiamo come stabilito all’estremo sud del campo di gara.

E qui cominciano i cazzi e le maledizioni rivolte al perfido Diego. Il tempo fa schifo, c’è onda, la corrente va di traverso, si scarroccia, un po’ piove pure e la prima canna si incaglia sotto la barca. Ah, scusate, c’è vento… Giro di sguardi nel pozzetto e Luca, che è il più giovane et istruttore sub, si sacrifica alla causa e si lancia in mare in mutande e libera la lenza dopo diversi minuti di bestemmie subacquee.

Diciamo che L’iscariota viene nominato ancora con epiteti poco carini e viene predisposto un piano per fargliela pagare.

Nel frattempo gli equipaggi ormeggiano e lo Chef impeccabile annota le posizioni e ci tiene caldi con messaggi sul VHF.

Caliamo le canne ma si pesca malissimo, siamo costretti a mettere l’ancora a metà barca e si rolla a bestia, scrosci di pioggia poco lontani fanno sparire Portovenere dalla vista, altri perturbano l’orizzonte verso mare aperto. La voglia di esser stravaccati sul divano ci assale, ma proseguiamo la pasturazione con atteggiamento stoico.

 

 

Tutte le barche stanno tribolando abbastanza e non parte un pesce, iniziano i primi spostamenti annotati con cura e buon umore dalla barca giuria che non ci fa sentir soli.

Finalmente ,alle 1046, il Team Portovenere Fishing sulla barca 21 dichiara uno strike, tutti gli altri si macerano in una assoluta mancanza di pesce, solo rossini sul kg divorano la pastura garruli, fra gli insulti degli equipaggi. La 21 non si fa più sentire, hanno preso qualcosa di impegnativo presumibilmente uno squalo, e ci appare ormai chiaro che la gara si giocherà non sul tonno, che è mestamente assente, ma su pesci alternativi.

La barca 24 dichiara uno strike, abbocchiamo tutti, giuria compresa, la barca 24 non esiste, ghignate in alta frequenza.

Non c’è una marcatura manco a morire e l’ancora ara, decidiamo di spostarci a terra, il Cuoco accoglie la comunicazione con il solito palese buonumore, tirando su l’ancora col pallone la nostra mente va ovviamente a Diego. Ci spostiamo in terra sempre verso sud , la situazione meteo è un po’ migliorata, i pesci sempre assenti, si tribola comunque sempre un po’, io dichiaro la migrazione della vertebra C5 al posto della L6 , il GG risponde con un quadricipite inchiodato, Luca ha i calzini fradici, Lux se ne fotte ed in silenzio pastura come un ninja.

1231 il Team Yellow Shark , gli amici della Val D’elsa dichiarano un Strike sulla barca uno, incoraggiati dalla barca giuria risvegliano un po’ il gruppo,  ma il pesce rompe dopo pochi minuti.

Si torna nel baratro finché i ragazzi di Portovenere, spariti dai radar e dal VHF, riescono a contattare la giuria, sono le 1303 pesce valido, squalo volpe oltre l’asta, diciamo due volte l’asta. Do per scontato che abbiano ormai vinto, decidiamo di affogare la frustrazione nella frittatona porro e zucchine del GG e nell’ottimo Cous Cous di Lux, una Tennents ghiacciata aiuta non poco e cadiamo in uno stolido torpore.

Che viene interrotto dallo chef che ci rianima via radio, manca un’ora.

La cannetta a galla da segni di vita, c’è qualcosa intorno, una sarda viene riportata a bordo brutalizzata.

Huummmmm

Riproviamo, stessa fine.

Huuuum, non mi paiono i rossini, sta a vedere…

Molla di colpo il vento, Il Predator si gira, sono le 1430 e le canne iniziano ad intrecciarsi, ma cazzo, le tiriamo su alla bell’e meglio, un nodo Gordiano viene sciolto con il classico colpo di spada e….

Ma vuoi vedere che quel movimento sulla Bisteccona, ma dai, ma ora boh, ma prova un po’….

Sono le 1450, mancano 10 minuti al termine, dopo aver assaggiato la canna dichiariamo trafelati lo strike.

Mario sentitamente ci fa notare per radio la botta di culo, non posso che esser d’accordo con lui.

Mentre il poco impegnativo combattimento giunge al termine il GG, che ha già avvistato il Pinnocchietto sotto barca, prende il telefono , io la tabella e iniziamo il filmato.

Realizzo che la Bisteccona è in realtà una Italcanna e lo comunico alla giuria, in palio per il primo pesce preso con ITALCANNA c’è una meravigliosa Game Over 50lb calcio in carbonio su cui Luca sbava da appena un anno… Mario mi fa gentilmente notare che la botta di culo è quasi inammissibile.

Il pesce è in misura e chiudiamo le danze con un colpo di forbice.

Sono le 1500, pare che la nostra armata Brancaleone abbia afferrato per la coda un secondo posto inaspettato quanto immeritato.

Proviamo a riabilitare collettivamente Diego, ma anche no, la punizione sarà comunque spietata.

Rientriamo sfiniti in porto fra l’incredulità, gli elfi rimasti a terra, che ci hanno sostenuto ogni minuto, cominciano a diffondere la notizia, ma dimmi te….

Lo Chef  ci aspetta all’ormeggio, si congratula con noi,  noi ci congratuliamo con lui, tutti si congratulano vicendevolmente , il Predator dice: “ Avete rotto i coglioni da stamani, datemi una lavata e toglietevi dalle palle!” eseguiamo muti.

Titoli di Coda, immagini sgranate, stanchezza devastante flash che si fissano nella mente:

Io e Il GG che partecipiamo alla cena di gala con maglietta d’ordinanza, prosecco a fiumi.

Riccardo che ci accoglie con un sorrisone che scalda il cuore, grazie di tutto.

La vista di porto Lotti dal ristorante, un sogno sul golfo.

Mario e Daniele che ci fanno sganasciare alla riffa finale, chiamando il 21 trecento volte di fila, distribuendo premi bellissimi e concludendo in gloria una manifestazione di livello assoluto.

 

 

Luca che ci raggiunge giusto in tempo per farci tutti insieme un selfie delirante.

I ragazzi di Portovenere che se la sono meritata davvero.

Augh, andiamo in branda, mi sa che l’anno prossimo ci riproviamo…….

 

 

 

Il Polpo
Comandante di questa manica di sciamannati, classe 1966, pesca dalla veneranda età di 4 anni. Pesca pazza e disperatissima, citando studi di leopardiana memoria. Ha sperimentato tutte le tecniche di pesca meno la mosca e le bombe (non che siano assimilabili ma tant’è…), provando tanto e riuscendo in poco, grazie al perverso gusto di rimanere sempre affascinato dalla tecnica sconosciuta ai più, tralasciando quella più catturante. Ama in particolare la pesca con gli artificiali, che presuppone impegno, costanza e conoscenza... Ama ancor più inseguire i gabbiani, spesso inutilmente, perdendo completamente il controllo davanti ad una mangianza. In sintesi estrema, ama il mare con tutto sè stesso. Unica pecca: come perfetta nemesi dell'Inge, odia i cefalopodi , se non in cucina, e per questo loro lo cercano in continuazione...da cui il nome di battaglia.

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