Shark Attack! – il video

Verdesca

Una domenica in compagnia di amici trascorsa in altura, senza nessuna pretesa, che produce risultati inaspettati.

Prima l’incontro con delle bait ball mai viste in stagione (seguiranno video dedicati…), con il guadino che senza affanno porta a pagliolo un mare di scintillanti acciughe tra l’incredulità generale.

Poi, cercando tombarelli a light drifting, giusto per ingannare il tempo mentre le signore sonnecchiano a prua, una piccola verdesca che rimane all’amo (gallery fotografica in fondo)

Infine….lei.

LA Verdesca.

Niente a che vedere con il baby squalo rilasciato pochi minuti prima, ma un bell’esemplare ben oltre il metro e mezzo, dai colori meravigliosi. SI avvicina alla barca, con un vistoso amo da palamito e 10 metri minimo di treccia a traino.

Per niente impaurita, punta la poppa, in pieno campo visivo. La studia per qualche secondo prima di iniziare a sfregarsi, LETTERALMENTE, tra motore e scaletta per cercare di liberarsi dal fastidioso amenicolo attaccato al suo angolo della bocca.

Il tempo di tirar fuori la GoPro e svegliare le signore a prua, che il nostro squalo blu decide di trasformare il pit stop in una sosta all’autogrill; il nostro sacco di acciughe, lasciato in mare per conservare meglio il pescato (e per carenza di posto a bordo…) attira l’attenzione della famelica belva che, nel giro di tre secondi, ci si avventa sopra.

Lasciamo a voi l’immaginazione dello shock a bordo, e la fulmineità dell’azione ci lascia tutt’ora basiti.

Per fortuna la tecnologia ci consente di regalarvi questo spettacolo, proponendovi un video in Slow Motion che lascia senza fiato!

 

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Visto l’esito “indolore” (anche se le acciughe perse ….), allo spavento iniziale subentra subito un senso di tragicomica ilarità che ci accompagna tutt’ora… ma come si fa a essere così Jellati?!

..il  nuovo guadino, comunque, è già a bordo e pronto a vendicare lo scempio!!!

 

La “picciridda”

Inge
Ingegnere nautico (da cui il nick) con la passione della pesca, nasce a La Spezia nell'ormai lontano 1985. Inizia a pescare ancor prima di camminare, seguendo le orme degli illustri familiari, abilissimi pescatori di orate con lenza a mano e metodo tradizionale. Dopo anni di gloriosi insuccessi, passa inspiegabilmente alla pesca con gli artificiali, ed in particolare alla traina costiera e allo spinning sulle mangianze, di cui si innamora. Ne deriva uno smodato sentimento di amore-odio per i gabbiani, e una vista assai acuta, nonostante gli occhiali, per individuare i più piccoli cenni di mangianza da La Spezia a Capo Corso. Da qualche anno si è avvicinato, nel periodo invernale, alla pesca dei cefalopodi da Riva, con stranamente buoni risultati. Pescatore molto tecnico, detiene nel team anche il primato di pesca alle acciughe e alle aguglie con le mani, di cui è molto orgoglioso... Si può considerare il "tattico" del team, vista la sua passione per la tecnologia (dorme con il GPS) e meteorologia.

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