Notizia flash dal Gazzettino Costiero

Si segnala un infame episodio di sfruttamento minorile da parte di una banda sardo-ligure attualmente non meglio identificata.

Noi di ELFISHING, su segnalazione, abbiamo pedinato per voi, IN NOTTURNA, un gruppetto di ignobili figuri che, profittando di un ignaro minore totalmente immerso nella chat del suo whatsapp è stato fatto salire dentro un furgone (il trucco è noto, si consiglia attenzione: basta aprire una portiera e la creatura, sempre a testa bassa sul cellulare pur camminando per strada, sale-scende ovunque senza neanche accorgersene).

 

Effettuato il rapimento, il minore di cui si forniscono solo le iniziali per motivi di privacy: C.F., si è ritrovato, dopo breve tragitto, a pescare orridi gamberetti con un rozzo retino. Il peggio, da noi verificato, è stato obbligarlo a usare la forte torcia del cellulare (scaricata, precisiamo, LEGALMENTE dal minore in precedenza, tramite applicazione web) per meglio individuare gli ignari gamberetti attirando pure loro nel tranello.

10679708_10204299459358403_5705980956896090292_o

I malviventi , che monitoravano da tempo il minore, avevano infatti intuito un utile uso dell’altrimenti inutile super torcia, che in mano ad adolescenti viene esclusivamente usata per trovare la strada del letto quando fanno tardi.

Lo scopo finale era ovviamente quello di usare poi i gamberetti (e, molto probabilmente, la creatura) per la pesca di mare ad altre sconosciute mostruose creature, chiamate volgarmente ‘pesci’.

 

Possiamo confermare che il minore era già stato rapito e portato in mare giorni prima per essere usato come para-sputacchi di calamaro (acuta definizione del nostro attento comandante Pino Polpo). Di ciò possiamo fornire ulteriore prova: a margine, la vessata creatura, ancora immersa nel suo sano cellulare come dimostrato dalla foto, un attimo prima di essere investita dall’onTa.

10649069_10204299458798389_1619626792773562301_o

Non dimentichiamo, amici che ci seguite, che l’azione è resa maggiormente infame dall’evidenza che il minore ancora non si accorge di essere stato portato in mare.1524084_10204299476398829_6860868361803410164_o

 

(Il tutto è stato ripreso da un drone della nostra troupe)

 

L’episodio dei gamberetti, avvenuto come detto in notturna, non ha permesso una ripresa nitida degli sfruttatori, di cui ci si ripromette di fornire future immagini con adeguati appostamenti.

 

Dopo tutto ciò, l’adolescente, del tutto scombussolato dall’infrangersi del suo sempiterno tran tran di messaggi è stato riaccompagnato a casa per non scatenare furbamente una caccia all’uomo (che la pesca è più utile).

 

Capirete che, se nel primo caso era stato fatto salire e scendere da un gommone senza che neanche se ne accorgesse se non per qualche spruzzo d’acqua/inchiostro sui vestiti, il secondo episodio deve essere stato per lui carico di tensione, un vero shock…..ritrovarsi obbligato a usare il fidato compagno touch screen per scopi diversi da whatsapp, in balia di agghiaccianti animaletti mai visti prima e di cui continuava  a chiedere il nome…. ‘… Cosa sono??…. Gamberi…???!’.

Il secondo uso improprio del cellulare è stato fatto a questo punto volontariamente (argh!) dal minore: fotografare quegli strani esseri per poter essere creduto quando avrebbe raccontato che gli extraterrestri (marini)………: E-SI-STO-NO.10669255_10204299460478431_6871482600424476178_o

Il peggio del peggio è stato rilevare, con i nostri sensibili rilevatori dell’umore…che la creatura alla fine pareva prenderci gusto! … Roba da sindrome di Stoccolma  -_-

 

Alla prossima per gli aggiornamenti!

E mi raccomando: proteggete sempre i vostri ragazzi da qualsiasi tentativo di intrusione tra loro e la loro naturale estensione: whatsapp DEVE continuare ad esistere per tenerli isolati dall’abbietto e pericoloso mondo dello scambio verbale/reale.

Se obbligati continueremo a passare questo messaggio in forma clandestina: passate parola su whats, salviamo i giovani!

 

Ale
Che dire, se negli anni ’70, d’estate, qualcuno vedeva una bimba solitaria con cappellino marinaro seduta sul bordo di un vecchio pontile di legno presso l’Arenella di Portovenere, con una lenza in mano, ero io. Non ricordo quando ho cominciato, ma a 7 anni per certo inseguivo babbo sott’acqua, lui a pesca col fucile, io dietro col retino imperterritamente convinta di riuscirvi anche così. Ormai è storia (vecchia) che in assenza di lenza e retino mi arrangiavo pescando piccole bavose di scoglio anche col sacchetto del bondì, doverosamente divorato prima. Per molti anni ho rilasciato tutte le prede, poi sono diventata ‘cattiva’ quando le dimensioni loro e mie sono aumentate. Ho avuto pochi ma magnifici maestri, che, bontà loro, mi portano appresso: pare io porti bene. Prediligo la pesca col vivo in mare, a bolentino traina e scarroccio; per poco (anno con ghiaccio sottile) mi è sfuggita la pesca nei laghi del Nord, ma ‘ce l’ho qui’...devo ritentare. Non amo descrivere tecniche (che lascio agli esperti) ma sensazioni. Per il resto sono archeologa.

2 Comments

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Le impostazioni dei cookie su questo sito sono impostati su "consenti cookies" per offrirti la migliore esperienza possibile di navigazione. Se si continua a utilizzare questo sito web senza cambiare le impostazioni dei cookie o si fa clic su "Accetto" di seguito, allora si acconsente a questo. more information

Le impostazioni dei cookie su questo sito sono impostati su "consenti cookies" per offrirti la migliore esperienza possibile di navigazione. Se si continua a utilizzare questo sito web senza cambiare le impostazioni dei cookie o si fa clic su "Accetto" di seguito, allora si acconsente a questo.

Close