Note a Margine

Queste sono le note a margine di una giornata stupenda.

Direte voi: “Ma come, non ci descrivi tutto minuziosamente? Ci dobbiamo accontentare di un qualcosa scritto piccolo a piè di pagina?”

Si.

Perché, per una volta, a parlare dovranno essere le immagini e la prima parte di questa giornata vi verrà narrata dalle meravigliose foto del “Biscio” Emilio e dai molto meno meravigliosi filmati fatti da me.

Il tutto faticosamente amalgamato dall’Inge.

No, io vi voglio parlare di un pomeriggio di relax dopo una mattinata talmente intensa da lasciarci spossati, in compagnia di Emilio, Lux , L’inge ed il Peve.

 

Dunque….per scappare dalle crudeli creature con cui abbiamo avuto a che fare fino ad ora di pranzo, decido di spostarmi sul mio spot da bolentino/tenya/tuttounpò. Lo abbiamo scoperto da poco e il solo pensiero di cosa possa trovarsi li sotto mi fa girare la testa.

Proviamo un primo ancoraggio, ma la corrente ci spara fuori dalla zona buona, ci risolviamo a recuperare un quantitativo di cima ributtante pur di pescare su quelle marcature così promettenti….

Alla seconda va un po’ meglio, scapulo di un paio di metri il mio mark sull’ecoscandaglio, qualche marcatura c’è…mah proviamo, tanto la giornata l’abbiamo già fatta…

Arriva con passo felpato l’Inge con la sua barca, il Peve confessa che hanno fatto tappa sull’ennesima mangianza, li perdono e gli filo una cimetta.

 

Taaac, siamo in posizione.

Sulla Polpo Boat schieriamo tre canne armate con la montatura misteriosa del Vate Sardo (sempre sia Lodato), sul marino dell’inge appaiono un sabiki Inchikukato e un tenya bolentinizzato. Per la serie: proviamone tante, che una prima o poi…

Bene, siamo pronti, Lux nel mentre cala l’insidia nel profondo, per fare passare il tempo, pastura a sarda che non si sa mai.

Tocca per primo e incanna subito, ulula di gioia come un lupo e cominciamo a fare congetture sulla specie che si sta agitando furiosamente là sotto.

A metà recupero siamo quasi tutti d’accordo che si tratta di uno sparide: mentre la kita karei da calamaro si danna l’anima per contrastare le testate del pesce, compare dal nulla una barca che ci scarroccia a tre metri scarsi di distanza.

La guardiamo perplessi, l’equipaggio sembra atterrato da Marte.

Il giovane ha un cappellino sponsorizzato e una sessantina d’anni, il patriarca è un omone pacioso su con l’età che sfoggia un meraviglioso paio di calzoni di velluto a coste con cintura strizzata poco sotto le ascelle, che ben fanno risaltare una pancia a pera tipo Barbapapà. Brandeggiano delle improbabili canne da bolentino leggero lunghe 5 mt innescate a tremolina e a 10 mg dalla costa sono improbabili come un panettone con i funghi.

Lux se ne fotte e fa arrivare a pelo d’acqua quello che si rivela un pagello colossale, i Marziani non ci fanno caso e continuano a scarrocciare; Lux nell’entusiasmo ruggisce “E’ ENORME!”, i Marziani, nonostante l’orecchio duro acchiappano qualcosa e tornano indietro.

Nel frattempo il Peve stermina manfroni e boghe a frotte, L’inge con faccia da poker incanna una bestia che si slama a pochi metri dalla superficie e impreca mentalmente cambiando un paio di colori facciali, ma senza fiatare.

Io ed Emilio ci diamo da fare per aumentare con successo la biodiversità a bordo, ma Lux è invasato…. butta a pagliolo ululando altri due bei pagelli e, nel contempo, fila una cannetta a galla innescata ad acciuga.

La cannetta, che è quella del Santo GG anche oggi in missione (questa volta all’Ikea), comincia a sfrigolare violentata da un tonno rosso sui 3 kg che riguadagna la libertà in un attimo, dopo aver fatto strage delle canne calate a fondo.

I Marziani ripassano e domandano “Mangiano?” e scarrocciano via mentre a bordo vola di tutto.

Alla terza scarrocciata, questa volta a 5 metri dal nostro scafo, dopo aver chiesto “Diamo mica noia?”, incannano due rossi e un tombarello in contemporanea sulla tremolina e spariscono all’orizzonte con le 5 mt annodate insieme.

Succede la qualunque, al terzo rosso da rilascio nascondo la cannetta a Lux, che continua a calarla a dispetto dei pesci che sta tirando su dal fondo, Emilio prende un tonnetto a 85 mt di profondità e crolla esausto di prua, l’Inge perde sottobarca due pesci grossi e finalmente si decide a chiedermi una montatura segreta… con la quale vola a bordo una razza chiodata di pezzatura notevole.

Mentre il Peve impassibile continua l’opera di sfoltimento e rilascio, tornano i marziani che chiedono “Ma state mica pasturando? “ e vengono di nuovo abusati da un banco di tombarelli.

Ma che ore sono? Sta giornata non finisce più di sorprendere!

Ed infatti, proprio mentre la corrente ci sposta un po’ fuori zona, un banco di acciughe ramingo prova a nascondersi sotto la barca dell’Inge, non prima di essere sfoltito da una guadinata dell’invasato Lux che continua, nonostante il guadino, ad incannare. Il Peve con aplomb invidiabile allama roba a galla, L’inge si bea dell’azione della meravigliosa Ambermax Pipiburedda, Emilio ne ha abbastanza, Lux pulisce i pesci ed incanna, probabilmente gli sono cresciute due braccia supplementari.

Io mi godo il tramonto, la compagnia, l’aria calda di questo incredibile novembre, pensando che se queste sono solo le note a margine….chissà cosa è successo prima…..

P.s. non abbiamo più notizie dei Marziani, l’ultima immagine che ho di loro è una pancia perfettamente stagliata nel sole che tramonta, sormontata da una canna piegata in maniera anomala e l’eco di un omone che ride mentre si allontana.

Ecco le bellissime foto di Emilio sul nostro pomeriggio. Le altre foto e video, dell’impegnativa mattinata, le troverete nel prossimo articolo. 😉

Il Polpo
Comandante di questa manica di sciamannati, classe 1966, pesca dalla veneranda età di 4 anni. Pesca pazza e disperatissima, citando studi di leopardiana memoria. Ha sperimentato tutte le tecniche di pesca meno la mosca e le bombe (non che siano assimilabili ma tant’è…), provando tanto e riuscendo in poco, grazie al perverso gusto di rimanere sempre affascinato dalla tecnica sconosciuta ai più, tralasciando quella più catturante. Ama in particolare la pesca con gli artificiali, che presuppone impegno, costanza e conoscenza... Ama ancor più inseguire i gabbiani, spesso inutilmente, perdendo completamente il controllo davanti ad una mangianza. In sintesi estrema, ama il mare con tutto sè stesso. Unica pecca: come perfetta nemesi dell'Inge, odia i cefalopodi , se non in cucina, e per questo loro lo cercano in continuazione...da cui il nome di battaglia.

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