Pesca sportiva: Viaggio tra mostri veri e mostri d’ignoranza

Mostri.

Ci sono vari tipi di mostri: quelli di fantasia, quelli che riempiono le pagine di cronaca dei giornali di tutti i giorni, quelli che compiono atti che rimangono nelle pagine della storia.

E poi ci sono i falsi mostri, derivanti molto spesso da mostri veri, mostri d’ignoranza.

Molti ancora considerano i pescatori, sportivi o ricreativi che dir si voglia, mostri. Tutti. Indistintamente. Anche, inutile negarlo, per colpa di quella innegabile e forse incurabile percentuale di bracconieri che infesta le nostre acque, baloccandosi di catture sopranumero e sottomisura, rovinando il nome di una intera categoria che, globalmente, è cresciuta tanto (ma tanto deve ancora fare) in materia di conoscenza e responsabilità nei confronti dell’ambiente, sia esso mare o fiume, che deve preservare per il futuro. Perchè, anche solo volendo superficialmente, riferirsi a fini strettamente utilitaristici, solo preservando l’ambiente attuale ci sarà anche in futuro la possibilità di proseguire la nostra attività…

Ecco perchè una campagna “pubblicitaria” denigratoria come quella di Mr.Planet (che trovate QUI) , (che poi è frutto del gruppo Sorgenia…), da pochi giorni online, non può e non deve passare inosservata; con il suo messaggio generalizza l’intera categoria dei pescatori ricreativi, dei quali noi elfi facciamo responsabilmente e orgogliosamente parte, paragonandola superficialmente a una cricca di mostri assetati di sangue. Ignorando interamente tutto quello che viene fatto continuamente contro chi, realmente, crea danni irreparabili all’ecosistema e svilendo il lavoro di tanti, come ad esempio i ragazzi di APR, che con impegno e passione perseguono un più giusto e corretto approccio alla risorsa ittica anche da parte di chi ha mezzi e poteri per perpetrare danni ben più gravi all’ecosistema (ciancioli, pescherecci a circuizione, ecc).

La migliore risposta a questo video arriva da Matteo De Falco, celebre volto televisivo del canale Sky “Caccia e Pesca”.

Condividendone in pieno il contenuto, ve la proponiamo in integrale.

 

 

PS. Attenzione: noi di Elfishing non vogliamo autoincensare o assolvere d’ufficio la categoria, e ancor meno autoattribuirci un’ipocrita ruolo da guardia ecologica del WWF: peschiamo anche per la gioia di avere un pesce da invitare alla nostra tavola, sia chiaro.  Ma riteniamo che il nostro blog, solo uno tra i molti aventi filosofia analoga, potrebbe servire da esempio per certi “ignoranti”; esempio di come si possa declinare l’amore per il mare in osservazione e protezione dell’ambiente che ci circonda, unito ad un prelievo onesto e corretto delle risorse che abbiamo a disposizione!

Perchè il sogno di molti di noi è quello, un giorno, di poter insegnare a pescare ai nostri figli, non in un mare vuoto ma in un mare in salute e pieno di vita! Ma vallo a spiegare a Sorgenia….che di lavoro fa centrali elettriche….

 

Oggetto: Mr. Planet

Gentile Responsabile Comunicazione,
sono Matteo De Falco, direttore editoriale di “Pesca Tv”, canale 236 di Sky.
Trasmettiamo 24 ore al giorno documentari dedicati alla pesca ricreativa. Siamo un canale “option” e contiamo all’incirca 90.000 abbonati.
In questi giorni ho avuto modo di ascoltare lo spot intitolato Mr.Planet dal titolo “La pesca sportiva non è uno sport”.
Populismo di bassa lega, pescatori presentati come mostri, inesattezze e la solita montagna di luoghi comuni di cui il milione e mezzo di pescatori italiani sono stufi.
I pescatori ricreativi sono uomini, donne e bambini senza i quali i nostri fiumi, i nostri laghi, i nostri torrenti ed il nostro mare, verserebbero nel più totale abbandono. Persone che, rubando tempo e denaro alle proprie famiglie ed attività, preservano un ambiente che è anche il vostro.
Bracconaggio, overfishing da parte di flotte pescherecce che stanno radendo letteralmente al suolo i fondali del nostro mare, captazioni idriche che hanno reso torrenti, una volta possenti e maestosi, rigagnoli maleodoranti, scarichi abusivi che hanno ucciso migliaia di chilometri di corsi d’acqua senza che nessuno abbia mai alzato (o quasi) un dito: questo è l’orrore.
Leggi mai rispettate che hanno reso il nostro patrimonio idrico il vero mostro in cui diserbanti e solventi chimici sono le uniche catture che si possono effettuare.
Siamo un mondo composto da persone animate da una enorme passione, che ama, rispetta e tutela come nessun altro un universo che mostrate di non conoscere.
Non sapete di persone che hanno messo a repentaglio la propria incolumità fisica per combattere il bracconaggio che sta uccidendo il Po e tutti i nostri fiumi più importanti, mostrate di non conoscere le battaglie che sono state intraprese affinchè la pesca professionale si attenesse alle regole, mostrate di non sapere che i pescatori ricreativi si stanno battendo perchè le forme più distruttive di pesca diventino solo un ricordo.
Conosciamo il nostro mondo come nessun altro e, proprio per questo motivo, il nostro mondo, cerchiamo di preservarlo con tutte le nostre forze.
I mostri, fortunatamente, sono altri. I mostri sono le persone che credono che un fiume sia solo una riga d’acqua in cui scaricare ogni nefandezza, i mostri sono quelli che non hanno mai camminato lungo un torrente in montagna, i mostri sono quelli che ordinano la zuppa di datteri al ristorante senza sapere cosa è costato al mare quel piatto. I mostri sono quelli che in nome del proprio tornaconto fanno stragi di novellame, di tartarughe e di delfini. I mostri sono quelli che gettano scorie radioattive nel nostro mare, i mostri sono quelli che piazzano le reti nei fiumi, i mostri sono quei genitori che permettono ai loro figli di passare 10 ore davanti ad un computer invece di stare su una scogliera ad ammirare un mondo alieno e meraviglioso.
Questi sono i nostri mostri e noi continueremo a combatterli con tutte le nostre forze.

Matteo De Falco
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Matteo De Falco
Direttore editoriale Pesca TV
Digicast SpA di RCS MediaGroup
Via Rizzoli 8 – 20132 Milano
matteo.defalco@me.com

 

Inge
Ingegnere nautico (da cui il nick) con la passione della pesca, nasce a La Spezia nell'ormai lontano 1985. Inizia a pescare ancor prima di camminare, seguendo le orme degli illustri familiari, abilissimi pescatori di orate con lenza a mano e metodo tradizionale. Dopo anni di gloriosi insuccessi, passa inspiegabilmente alla pesca con gli artificiali, ed in particolare alla traina costiera e allo spinning sulle mangianze, di cui si innamora. Ne deriva uno smodato sentimento di amore-odio per i gabbiani, e una vista assai acuta, nonostante gli occhiali, per individuare i più piccoli cenni di mangianza da La Spezia a Capo Corso. Da qualche anno si è avvicinato, nel periodo invernale, alla pesca dei cefalopodi da Riva, con stranamente buoni risultati. Pescatore molto tecnico, detiene nel team anche il primato di pesca alle acciughe e alle aguglie con le mani, di cui è molto orgoglioso... Si può considerare il "tattico" del team, vista la sua passione per la tecnologia (dorme con il GPS) e meteorologia.

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