Mai arrendersi alle prime difficoltà!

Elfishing vi presenta il racconto di una bellissima giornata trascorsa dal nostro amico Mario, cuoco e pescatore molto conosciuto nella nostra costa degli elfi.

Un racconto da non perdere!


Ed eccomi di nuovo tra voi a raccontarvi l’ennesima giornata tra le coste degli elfi…

Giornata memorabile partita nel peggiore dei modi e poi volta al meglio.

Formazione: io, Mario, quello dei tonni il primo Maggio dell’anno scorso (quest’anno pronto ed armato fino ai denti), ed il buom B&B, alias Beppe Baudone, anche lui con una discreta catena sulle spalle, nonchè sana dipendenza da tonno.

Partiamo e dirigiamo verso sud, vediamo qualche mangianzina di tonnacchiotti molto piccoli e inavvicinabili: perdiamo qualche minuto a seguirle ma nulla. Decidiamo di proseguire verso sud spinti anche da una burrasca che da Levanto veniva giù inesorabile.

Nulla, nulla, nulla; miglia su miglia e nulla, da lontano vediamo il fronte su Spezia e contemporaneamente si alza anche un vento veramente brutto e decidiamo di rientrare sicuri di prenderci “TUTTO” e con tutto intendo acqua dal basso alzata dal vento, acqua dall’alto, e qualche schizzo per non farci mancare nulla(tre giorni fa con il primo sole ho tolto il bimini dalla barca!)

Si rientra: all’inizio tutto bene, ma come arriviamo al traverso del Tino….. eccola! tramontana tesisssssima……. indegna…… l’acqua salata negli occhi……. non ci vedo nulla………. non riesco a tenere gli occhi aperti……. il Beppe si nasconde dietro di me e dice “ci vuole la maschera”.

…….proprio così: ho timonato per almeno due miglia con la maschera! era l’unico modo per vedere dove andava la barca. Per non prendere la tramontana di prua piena e risparmiarci qualche secchiata d’acqua punto le Rosse e dopo qualche decina di minuti siamo nella conca sotto al muro di roccia rossa che ci ripara dal vento…

Ci fermiamo  ci guardiamo in faccia  Beppe dice: ”Anche se non si è preso nulla, con questo sole un giro in mare si fa sempre volentieri!!!!!”

Io preso dallo sconforto comincio a pescare a sabiki…(e comunque non riesco a prendere un c…. !)


E mentre siamo lì a riaverci dal mare, sbuca una mangianza di tonni nel cono d’ombra del vento. Siamo a non più di 500mt dalle Rosse… poi un’altra ed un’altra ancora… abbiamo bruciato 12000 litri di benzina ed il pesce è a 500mt da terra!!!!!

Iniziamo a seguirle e proviamo a pescarci ma sono difficili e come l’anno scorso io non sono capace!!!!! (se poi una volta mi ci portate e magari mi insegnate qualcosa ve ne sarò grato)

Dopo un’ora presi dallo sconforto decidiamo di rientrare e, come ultima spiaggia, mi viene in mente la traina. Filiamo due canne con due Kona e almeno 12 aereoplanini e due canne più corte con due rapala di importanti dimensioni.

Meraviglia: neanche mezzo miglio e GOALLLLLL parte il rapala!

Fermo tutto, prendo la canna mentre il Beppe leva le altre canne: non tira molto;  avevo visto molti pesciolini da 6/7kg e comincio a pensare sia uno di loro… ma poi spara verso l’alto e lontano dalla barca schiuma, magari di spinning non me ne intendo ma quello NON E’ UN TONNO.

Arriva sottobordo ed in stereofonia echeggia un  “CHE CULO”: una leccia con l’artificiale! La botta di culo del decennio, giornata risolta: telefonate e foto e perdiamo almeno un’ora poi si rientra.


Ma non è mica finita qui!!!!!!!

Siamo nel canale di Porto Venere e vediamo una mangianza: io credo che con una buona canna da lancio ci si potesse anche lanciare da San Pietro!

Ci andiamo sopra e questa volta dura, sono grossi e cattivi: prendo la canna lancio e mi rendo conto che ci sono entrato proprio nel mezzo; muovo il mulinello …

e mi si apre un nuovo mondo !

Il mulinello inizia a fischiare  un suono acuto, il trecciato che taglia l’acqua … poi riparte e riparte un’altra volta. Dei suoni nuovi che ti entrano nel cervello e ti rendi conto che hai una nuova dipendenza!

Sapete, io sono sempre stato per il rumore rauco del mulinello da drifting: lo aspetti per ore e poi arriva improvviso a scaricare adrenalina a tutti; pensavo non avesse paragoni…… invece  mi sa che mi sbagliavo!!!!


Morale della favola lo tengo per almeno 20 minuti, mi fa fare le corse e poi quando si mette sotto lo scafo ed inizia a salire… come è arrivato se ne è andato, si è slamato… è uguale, non l’ho visto ma è lo stesso.

Che vi devo dire? giornata storica!

Mentre sono qua a scrivere mi è venuta voglia di uscire di nuovo …… anzi mi sa che ora vado!!!!! tanto sono le 11 e forse ce la faccio, ciao a tutti e aspetto un’uscita con qualcuno che mi insegni qualcosa di questo mio nuovo ”problema”!

 

…tranquillo Mario, Elfi sempre a disposizione 🙂

 

Qualche foto:

 

Il Polpo
Comandante di questa manica di sciamannati, classe 1966, pesca dalla veneranda età di 4 anni. Pesca pazza e disperatissima, citando studi di leopardiana memoria. Ha sperimentato tutte le tecniche di pesca meno la mosca e le bombe (non che siano assimilabili ma tant’è…), provando tanto e riuscendo in poco, grazie al perverso gusto di rimanere sempre affascinato dalla tecnica sconosciuta ai più, tralasciando quella più catturante. Ama in particolare la pesca con gli artificiali, che presuppone impegno, costanza e conoscenza... Ama ancor più inseguire i gabbiani, spesso inutilmente, perdendo completamente il controllo davanti ad una mangianza. In sintesi estrema, ama il mare con tutto sè stesso. Unica pecca: come perfetta nemesi dell'Inge, odia i cefalopodi , se non in cucina, e per questo loro lo cercano in continuazione...da cui il nome di battaglia.

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