“…e ora che si fa?!”

E ora

E ora…vi proponiamo un nuovo articolo del nostro amico Mario, grande pescatore di drifting della riviera degli Elfi, che ci ha gia raccontato alcune sue avventure con questa o altre tecniche (clicca per rileggerne una) Questa volta, ci racconta la sua ultima avventura, all’insegna dell’….improvvisazione!

Ed eccomi nuovamente tra voi ad esaudire la richiesta del Polpo nel raccontarvi l’ennesima avventura. Era domenica 20 ottobre, il mare non prometteva nulla di buono e le condizioni sarebbero andate a peggiorare nel primo pomeriggio.. le persone “normali” molto probabilmente non si sarebbero neanche permesse di mettere il naso fuori da S. Pietro.

Ma facciamo un passo indietro. Il giorno precedente ero a mettere un pochino in ordine la barca (missione impossibile per le condizioni del periodo) quando vedo Luca ,che  ha la barca vicino alla mia: gli ho promesso più volte che lo portavo a tonni. Mi dice: “domani andiamo ?” “Per me va bene ma alle due sale il mare di brutto”. Lui non si fa certo intimidire: ”è uguale si va poi rientriamo!!!!”. Io penso subito: “OK è sufficientemente squilibrato”! Ci diamo l’appuntamento ed è fatta !!!!!!

Ed eccoci qua, domenica mattina presto: in mare, le condizioni sono ancora decenti ma si vede che si sta preparando al peggio; vado verso la boa del parco e taglio verso il largo, mentre spiego a Luca l’ABC del drifting e gli chiedo se ha mai pescato in questo modo. “No, zero, buio completo”. Gli comunico che non voglio responsabilità per eventuali dipendenze che si potrebbero instaurare in caso di strike ed iniziamo a pescare! ……….nulla………. ……….nulla ……… …………….. il tempo passa il mare sale ……………. e le canne non partono ………………. Arrivano le 11.30 ci rimane poco più di un’ora ed io mi rendo conto di aver sbagliato tutto! – avrei dovuto pescare ancorato e sono rimasto in scarroccio – avrei dovuto pescare pesantissimo ed ho piombato poco e niente – sono rimasto molto vicino a terra e dei miei amici più al largo hanno pescato!!!! TUTTO sbagliato! Ma ormai gettare l’ancora è tardi e non ne ho tanta voglia… dichiaro a Luca di aver sbagliato dall’inizio alla fine e decidiamo di insistere per un’ora e poi tornare verso casa.

E’ ORA

Sono le 12.40: E’ORA, facciamo su tutto, il mare sta visibilmente salendo e ci dirigiamo verso casa. Ma è proprio qua che viene il bello: come spesso succede, quando E’ ORA di tornare,  tra noi e Portovenere si interpone una piccola mangianza di tombarelli. Luca mi guarda e mi dice: “ma una cannina da spinning non c’è?” Non parla di certo con un sordo! Metto la testa in cabina e ne tiro fuori due: E ORA iniziamo a pescare i tombarelli, uno dopo l’altro. Ma dopo qualche  pesciotto, finisce tutto…e ora ripartiamo verso casa…….. Tre minuti e il prode Luca mi tocca la spalla: “ormai che siamo qua non possiamo certo perderci quella mangianza là”. Ovviamente giro la barca e ci vado. Scorgo una palla di acciughe e istantaneamente prendo il guadino. Luca: “E ORA cosa fai ?????” “Te timona e vacci sopra!!!!”. E magicamente una bella palla di acciughe è a bordo, giornata salvata in corner.

Ma, dovete sapere, io in questi casi non riesco proprio ad esimermi dal pescare i tombarelli con le acciughe: tolgo il jig, metto un amo e inizio a pescare. Butto tre acciughe per volta e ogni cala sale un tombarello. Luca: ” E ORA  cosa diavolo fai ???”. E mi copia! Passano dieci minuti e sento alle mie spalle un verso strano:  OOOO HOOOOOO…….HOHOHOHOHO. Il mulinellino che solitamente uso per i sugarelli emette una specie di ultrasuono.. Luca con la canna piegata sino al manico mi chiede disperato: “E ORA??? MARIO!!! E ORA COSA FACCIO??”. Un attimo dopo…CRACK… si spacca tutto !!!!!!! Non era un tmbarello…. Come i peggiori malati di tuna-fever, non rispondo neanche al mio ospite che continuava a dirmi: “E ORA cosa si fa???”

ORA, anzi PRIMA, prendo la prima canna sottomano con ancora un’alaccia dilaniata dalla pescata precedente (più che un innesco sembrava un boomerang), la calo in fretta e furia e quando sto per mettere il piombo l’elastico mi si tende in mano e il mulinello inizia a urlare …

“Luca vestiti!!!”

…gli urlo così, senza pensare che non sa neppure cosa voglia dire !!! Il povero Luca, smarrito, zompetta da una parte all’altra della barca col Tiagra che urla, dicendo: ” E ORA …… cosa faccio ORA???” io non lo cago neanche di striscio (francesismo) e salto dall’altra murata: prendo un’altra canna, innesco una sarda come viene, butto in acqua e…

ZZZZZZZZZZZZZZZZ!!!! DOPPIO STRIKE!!!

“E ORA….LI TIRIAMO SU” dico io !!!!!

Vesto bene il buon Luca e gli faccio pescare il suo primo tonno e lo liberiamo! E ORA… forse è finalmente l’ORA di tornare a casa, più che soddisfatti.

Alla fine dei conti:

ORA abbiamo il buon Luca con una sana dipendenza da pesca al tonno, visto che il giorno dopo si è immediatamente comprato due canne e due mulinelli.

ORA il mio caro mulinellino da sugarelli ha la frizione completamente fusa ( l’ho portato a far vedere ma pare che sia morto!!!!)

ORA, soprattutto, abbiamo questo nuovo dilemma: “QUANDO E’ LA PROSSIMA ORA??????”

Il Polpo
Comandante di questa manica di sciamannati, classe 1966, pesca dalla veneranda età di 4 anni. Pesca pazza e disperatissima, citando studi di leopardiana memoria. Ha sperimentato tutte le tecniche di pesca meno la mosca e le bombe (non che siano assimilabili ma tant’è…), provando tanto e riuscendo in poco, grazie al perverso gusto di rimanere sempre affascinato dalla tecnica sconosciuta ai più, tralasciando quella più catturante. Ama in particolare la pesca con gli artificiali, che presuppone impegno, costanza e conoscenza... Ama ancor più inseguire i gabbiani, spesso inutilmente, perdendo completamente il controllo davanti ad una mangianza. In sintesi estrema, ama il mare con tutto sè stesso. Unica pecca: come perfetta nemesi dell'Inge, odia i cefalopodi , se non in cucina, e per questo loro lo cercano in continuazione...da cui il nome di battaglia.

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