CINGHIALE II :LA VENDETTA (cap.1)

Ebbene si, son tornato!

Come da titolo il nuovo, attesissimo capitolo della vita del Cinnialedaunander (trad. cinghiale down under ) esce in diretta “MONDIALE” su questi Elfiscingeschi schermi.

Che poi attesissimo da chi….?

Del tipo.. atteso come la nuova eruzione del Krakatoa giusto per intendersi. Gia’ odo le folle rumoreggiare con una punta di amarezza: “Maremmaccia infame, ce lo eravamo levato dalle balle, ma si sa le gioie non durano mai.” Comunque vi piaccia o no, un paio di report in onore dei vecchi compagni e delle vecchia amicizie, ve li sparo lo stesso.

Prima di iniziare pero’ un po’ di background e breve storia dopo la sparizione. In breve:

L’Australia e’ un paese fighissimo.
Io sono un tipo fighissimo.
Non poteva essere che amore a prima vista.

Tanto lavoro.
Tanto allenamento.
Tante soddisfazioni professionali.
Non tanto tempo da dedicare alla pesca purtroppo…. fino ad adesso.

Sono residente permanente ora, con la mia attivita’ in proprio, una compagna che e’ la fine del mondo, 2 cani e ho riniziato a pescare se Dio vuole. Non vi annoio con altro. Se volete sapere di piu’ venitemi a trovare.

Perennemente vostro,

Il Cinghiale

PS: Mi scuso per gli errori grammaticali che seguono, ma parlo solo inglese qua e inizio a perdere un po’ l’Italiano fluente.

PARTE PRIMA: IL ROSA VA A BESTIA!!

Ci sono decine di varieta’ di pesci catturabili con le esche artificiali in questo paese, dalle specie tropicali, fino a quelle dei mari piu’ temperati. Mancando di esperienza diretta delle prime (per il momento), mi concentro per ora sulle seconde e in particolare su pesci e tecniche che possono in qualche modo essere paragonate al nostro Mar Mediterraneo.

C’e’ un pesce in particolare che mi regala frequenti erezioni, il Pagrus Auratus, o Pink Snapper in volgo popolare. Lo snapper e’ un pesce della famiglia degli Sparidi molto simile per aspetto e abitudini al Pagrus Pagrus, il nostro Pagro Mediterraneo. Ha un bel colore rosa, una dieta estremamente varia, da grufolatore a attivo predatore di granchi, pesci e piu’ o meno, qualsiasi cosa si muova… un po’ come me per capirsi.

Ovviamente io qua lo insidio principalmente a Inchiku, tecnica che quasi nessuno usa, ma che risulta particolarmente fatale, specialmente per esemplari di taglia medio-grande.

Ora…. c’e’ qualcosa che mi sono dimenticato di dirvi…….. Da quando sono arrivato in Australia mi sono appassionato alla pesca Offshore dal Kayak.
Ora lo so cosa state pensando.. Ma levatevelo dalla testa. Dimenticatevi dell’Hobie con le pinnette nel lago o a perchie.. quello e’ kayak per signorine. Io parlo di roba Macha! Hardcore!! XXX!!!
Sky in vetroresina attrezzati per la pesca in velocita’! 14 o piu’ km dalla costa tanto per capirsi!! 30 o piu’ km al giorno di pagaia… cari miei!

Tutto questo per dire… L’inchiku che facciamo nel mediterraneo e quello che si fa nell’oceano sono diversi. Se poi ci aggiungi il fatto che sei su un kayak le differenze si fanno sostanziali.
Per iniziare, il nostro mediterraneo e l’oceano pacifico sono alquanto differenti. La potenza e velocita’ delle correnti, il vento, il repentino cambio delle condizioni meteo, le maree, sono moltiplicati svariate volte nell’oceano. Il tutto risulta in condizioni molto piu’ difficili per la pesca sulla verticale con artificiali.

Tanto per capirsi, qui 1 nodo e mezzo di scarroccio non e’ nemmeno considerato scarroccio. Fortunatamente non dobbiamo mandare I nostri artificali a 60 o piu’ metri di profondita’, ma il piu’ delle volte la giornata si svolge su batimetriche dai 35 ai 50 mt. Cio’ nondimeno, devi imparare a pescare con uno scarroccio molto importante che impedisce la pesca sulla verticale nel 99% dei casi. Differenza piuttosto sostanziale quindi con l’inchiku mediterraneo e’ l’angolo di recupero dell’artificale.

Nel mediterraneo e’ quasi “religione” che l’artificiale per lavorare bene, debba essere il piu’ possibile sulla verticale della barca…Quaggiu’ ci importa una mazza. Anche con gli inchiku piu’ pesanti e in assenza di vento, calare un artificiale sulla verticale e’ impossibile a causa delle correnti di marea, quindi cerchiamo di lanciare l’artificiale lontano dalla barca per aggiustare la calata e recuperiamo l’inchiku a angolazioni estreme e diverse. Chiaramente con un po’ di esercizio si riesce a far lavorare bene l’artificiale anche cosi’ e le catture non si fanno attendere.Anzi, le poche volte che sono uscito in barca con amici, l’inchiku ha sempre catturato 2 o 3 volte i pesci di chi pescava con esche naturali.

L’attrezzatura e’ la stessa usata per l’inchiku mediterraneo, con la differenza di artificiali piu’ pesanti e canne piu’ corte che agevolano la pesca dal kayak.
Target principale, qualsiasi ostacolo o reef su distese di sabbia e fango e il Raymarine Dragonfly 5pro e’ senz’altro un grande aiuto nel localizzare I pesci.

Ovviamente la botta e’ sempre la botta. Classica di un grosso dentice o un pagro. Questi pesci sono lottatori formidabili e cercano il reef per tagliare il fluoro con tutte le loro forze appena allamati, e danno veramente tutto fino a 5 metri dalla superficie; senza dimenticare che in cucina sono assolutamente una prelibatezza.

Insomma… il rosa va di moda a bestia.

A presto con nuovi video, per ora vi mando qualche foto!!

Cinghiale
L'unico nato nei boschi della combriccola, più troll che elfo, pesca da 30 anni su 29 di vita. Smodatamente fiero di non aver MAI pescato con le esche naturali (un paio di volte in tenerissima età col verme in torrente..), pesca a spinning e a mosca DA SEMPRE. Nato pescatore freshwater, si è avvicinato al mare e allo spinning sulle mangianze (di cui si è innamorato come di una MILF) da qualche anno, integrando poi con VJ e Inchiku il suo campionario di tecniche di pesca. La sua mole e i suoi sgraziatissimi movimenti lo rendono pericolosissimo negli spazi ristretti di un'imbarcazione, ma la sua mancanza di cervello e le doti fisiche lo vedono protagonista delle azioni più avventurose compiute dal Team (salvare gabbiani e tartarughe in difficoltà, offendere pesantemente chi taglia le mangianze, ecc). Ha sviluppato una serie di grugniti e rantoli gutturali che sembrano attirare in maniera sbalorditiva il pesce, ma che, spesso e volentieri, disgustano la parte "fine" della ciurma (Inge e Peve). Ovviamente il mare, per lui terragnolo, è avaro di catture...ma quando si tratta di cercare funghi, non ce n'è per nessuno. Dal giugno 2013 si è trasferito in Australia, per proporvi nuove, esilaranti, cinghialesche avventura!

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